Una Voce non basta

Bella banalità direte.

Bella verità dico.

Essere sfaccettati, aperti, sbilenchi e strambi.

Collaborare. Fare belle cose. Mettersi in secondo piano.

Pacifico mi ha fatto un altro bel regalo…

Mi ha messo insieme ad un sacco di artisti bravissimi in mezzo ad un pugno di duetti d’eccezione.

Li in mezzo, piccolino. Una voce quasi irriconoscibile. sorridente.

  1. L’unica cosa che resta con Malika Ayane
  2. Infinita è la Notte con Francesco Bianconi
  3. Strano Che Non Ci Sei con Samuele Bersani
  4. Parlami Radio con Musica Nuda
  5. Solo Se Ci credi con Manupuma And The Maestro
  6. Second Moon con Dakota Days
  7. Semplice e inspiegabile con Cristina Donà
  8. Pioggia sul mio alfabeto con Ana Moura e Mercan Dede
  9. L’ora misteriosa con Cristina Marocco
  10. In cosa credi (Le nostre piccole armi) con Manuel Agnelli
  11. Dolce sia l’estate (L’estate di chi sa) con Raiz
  12. Presto con Bud Spencer Blues Explosion e Frankie Hi-Nrg
  13. A nessuno con N.A.N.O.
  14. Ogni giorno (Mantra recitato) con Alioscia e Patrick dei Casino Royale

Recensione – JAM

I RACCONTI DELL’AMORE MALVAGIO

FOSBURY / AUDIOGLOBE ****

Versi graffianti e versatilità sbalorditiva: un Salto nel vuoto

L’ispirazione, molte volte, può manifestarsi come una catarsi, nella quale prendono forma per liberarsi contrasti, tensioni ed emozioni. Emanuele Lapiana, genio creativo che tesse i 12 racconti, fa della sua introspezione un’arte che conquista sin dal primo ascolto, trascinando in un groviglio indissolubile di emozioni e melodie con versi laceranti e un parco strumentale che non conosce confini, tanto quanto la capacità umana di amare e soffrire. Per meglio comprendere tutto questo è sufficiente ascoltare Cohen dove, accanto a clarinetto e oboe, fa la sua comparsa la delicatezza cristallina di arpa e glockenspiel, in netto contrasto con le pulsazioni elettroniche scavate dall’omnichord di Cuoricino. A tessere questa maglia musicale complessa intervengono ospiti come Federico Fiumani in Squalozecca e Pacifico, a capofitto in quest’avventura sin da Y, traccia inaugurale del disco. Una tale varietà stilistica e strumentale non poteva che sorreggere versi graffianti, poesie visionarie in continuo mutamento, daIl’onirica Brainstormo agli attacchi senza remore di lo accuso, annunciati da chitarre frenetiche e da una voce effettata su una ritmica irrefrenabile. Le storie di N.A.N.O. prendono corpo in un disco che ha l’adrenalina del salto nel vuoto e scorre fluido, sperimentando senza remore con suoni e parole per quietarsi, alla fine, suII’evocativa La città: qui bastano lievi accordi e la linea vocale per scavare atmosfere intense quanto l’intera opera, forte e disarmante come raramente accade.

Samantha Colombo